Spesso, le persone che non conoscono la realizzazione di video concentrano la maggior parte della loro attenzione sul contenuto visivo sullo schermo. Questo sembra avere senso da un punto di vista fondamentale. Il video riguarda l'attirare l'attenzione utilizzando elementi visivi dinamici anziché statici, quindi il presupposto è che gli elementi visivi siano i più importanti.
Il video di Nike illustra magnificamente perché non è sempre così. In un toccante tributo a Kobe Bryant che è stato rilasciato il giorno della sua commemorazione, questo video, intitolato "Mamba Forever", adotta un approccio "less is more" con il contenuto sullo schermo. Non ci sono clip video; invece, la narrazione della storia avviene attraverso una serie di piccoli cambiamenti di testo.
https://www.youtube.com/watch?v=v_VU5wwv2lM
Questa scelta unica di rinunciare agli scatti dinamici non toglie nulla alla storia, ma la aggiunge. L'approccio minimalista evidenzia quanto fosse multiforme la leggenda del basket come giocatore, icona dello sport e padre di famiglia. Non sono necessari clip o grafica appariscenti e gli snippet audio curati parlano davvero da soli.
In sostanza, il video è una combinazione di elementi visivi e audio e la coppia dovrebbe essere più forte di uno dei suoi singoli componenti. Mentre l'audio è ciò che porta davvero la narrativa di Kobe, le sottili regolazioni del testo rendono l'audio molto più profondo.
Il nostro asporto? Non esiste un approccio universale al video. Il potente ricordo di Kobe Bryant da parte di Nike dimostra che a volte il modo giusto per girare un video è non filmarlo affatto.