"Avere a che fare con 400 ore di riprese è stato come cercare di domare una bestia selvaggia. C'era un'enorme quantità di materiale da vagliare e richiedeva un approccio rigoroso e sistematico. Ecco alcune delle strategie che abbiamo adottato per gestire e dare un senso a la grande quantità di filmati:
1. Organizzazione: Abbiamo creato un meticoloso sistema di registrazione per classificare ed etichettare ogni filmato in base al contenuto, alla posizione e all'ora. Ciò ci ha permesso di recuperare rapidamente segmenti specifici e trovare connessioni tra scene diverse.
2. Segmentazione: Abbiamo diviso il filmato in parti gestibili, ad esempio segmenti da 5-10 minuti, e abbiamo assegnato un identificatore univoco a ciascun segmento. Ciò ci ha aiutato a navigare più facilmente nel materiale e a identificare modelli o temi all’interno di una narrazione più ampia.
3. Visualizzazioni multiple: Abbiamo guardato il filmato più volte, prendendo appunti e osservazioni dettagliate durante ogni visione. Questo processo iterativo ci ha aiutato a identificare i momenti chiave e le informazioni rilevanti che inizialmente avrebbero potuto essere trascurate.
4. Raggruppamento tematico: Abbiamo raggruppato i filmati in base a temi e trame emergenti. Ciò ci ha permesso di vedere come le diverse parti della narrazione fossero interconnesse e di strutturare il documentario in modo più coerente.
5. Modifica selettiva: Abbiamo preso decisioni difficili su cosa includere ed escludere dal montaggio finale. Ci siamo concentrati su momenti che fossero autentici, emotivamente risonanti ed essenziali per l’arco narrativo complessivo.
6. Collaborazione: Abbiamo lavorato a stretto contatto con redattori, ricercatori e altri membri del team per rivedere collettivamente il filmato e prendere decisioni informate sulla modifica. Diverse prospettive e discussioni hanno contribuito a perfezionare il processo di narrazione.
7. Storyboard: Abbiamo creato storyboard visivi per mappare la sequenza di scene e transizioni. Questo ci ha aiutato a visualizzare la struttura del documentario e a garantire un flusso regolare di informazioni ed emozioni.
Alla fine, ci sono voluti mesi di lavoro meticoloso per trasformare 400 ore di riprese grezze in un documentario coerente e di grande impatto. Il processo ha richiesto pazienza, tenacia e volontà di accogliere le scoperte inaspettate emerse dal materiale."